L’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) indica il tasso medio cui avvengono le transazioni finanziarie in Euro tra le grandi banche europee.
L’Euribor è un’indicazione del costo del denaro, o meglio di quanto fanno pagare il denaro le banche quando lo comprano o lo vendono tra di loro.
Ogni giorno lavorativo viene rilevato l’Euribor, e questo dato viene poi utilizzato dalle banche per proporre le variazioni dei tassi per quanto riguarda i mutui a tasso variabile.
Il meccanismo di base è simile a quello utilizzato per riferire il tasso fisso all’Eurirs: si prende l’indice di riferimento e gli si aggiunge uno spread che sarà il guadagno della banca.
A differenza dell’ Eurirs, l’Euribor non viene pubblicato per durata del prestito, ma per scadenze: mensili, trimestrale, semestrale e così via.
A discrezione della banca per il calcolo delle oscillazioni sui tassi variabili per i mutui, oltre allo spread da applicare, restano anche i criteri in base ai quali rapportarsi all’ Euribor, potendo usare a tal fine:
- il tasso dell’ultimo mese precedente al pagamento della rata
- il tasso dell’ultimo mese precedente la decorrenza del periodo di riferimento
- una media di valori (il mese, il trimestre o addirittura il semestre precedente)
Attenzione: i criteri da applicare a questo proposito devono essere chiaramente esplicitati sul contratto stipulato.
In linea di massima, considerando la vita complessiva di un mutuo, non ci sono grosse differenze tra i vari criteri adottati: ciò che cambia è la velocità di adeguamento ai cambiamenti dei mercati.
Ci sono quindi i mutui per i quali le rate aumenteranno o diminuiranno bruscamente seguendo i cambiamenti dell’ Euribor e quelli che, essendo legati alla media degli ultimi mesi, subiranno dei cambiamenti meno consistenti.
Il totale sarà comunque molto simile.