Mutuo a tasso misto e a tasso bilanciato: definizione e valutazione della convenienza


I mutui a tasso misto e a tasso bilanciato uniscono i vantaggi di poter legare i propri tassi d’interesse all’andamento dei mercati monetari, limitando però i rischi dovuti a degli aumenti esagerati dei tassi stessi.

I mutui a tasso bilanciato hanno un tasso diviso in due parti: una che si muove, come avviene per il tasso variabile, in linea con l’Euribor (media ponderata dei tassi d’interesse ai quali le banche dell’Unione Monetaria Europea cedono depositi in prestito), e una che rimane fissa, come nel caso del tasso fisso. L’incidenza della parte fissa – e non del tasso – è stabilita al momento della stipula del contratto, a seconda che il mutuatario voglia dare un peso più o meno importante alla parte variabile nel calcolo degli interessi.

Per fare un esempio il tasso bilanciato può essere dato da un 3% fisso + 2% di partenza come quota variabile.

Il mutuo a tasso bilanciato è indicato per chi ha la possibilità di fare un buon calcolo dei rischi e dei benefici del tasso fisso e variabile al momento della stipula del contratto e di fare buone previsioni per il futuro, suddividendo il suo tasso tra fisso e variabile in maniera ottimale.

I mutui a tasso misto danno invece la possibilità alle due parti di cambiare il tasso di interesse da fisso a variabile in momenti prestabiliti della vita di un mutuo.

Per fare un esempio, il mutuo partirà con un tasso di interesse variabile e, ogni 5 anni, al mutuatario sarà data facoltà di trasformare il tasso rendendolo fisso, così da poter frenare un’esponenziale crescita del tasso di interesse.

Viceversa, se il mutuo parte con un tasso fisso, ogni 5 anni o comunque a scadenze prefissate, il mutuatario avrà facoltà di trasformarlo in variabile e approfittare di un’eventuale buon andamento dei mercati monetari, che porti a un tasso variabile molto favorevole.

Il mutuo a tasso variabile è ideale per chi riesce ad essere sempre aggiornato sull’andamento dei mercati monetari e quindi sulla variazione dei tassi, in modo da cogliere di volta in volta i vantaggi di cambiare o meno il tipo di tasso.