L’ISC (acronimo di Indicatore Sintetico di Costo) di un finanziamento non è altro che un modo diverso di chiamare il TAEG.
L’ISC deve essere calcolato conformemente alla disciplina sul Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG), quindi dire ISC è proprio come riferirsi al TAEG di prestiti e mutui.
L’ISC raggruppa in sé tutte le spese specificate dalla normativa del 1992 per il calcolo del TAEG, quindi i seguenti parametri:
1. gli interessi
2. le spese di apertura del finanziamento
3. le spese di incasso delle rate (se stabilite dal creditore)
4. le spese per le assicurazioni imposte dal creditore, intese ad assicurargli il rimborso del credito in caso di morte, invalidità, infermità, disoccupazione e altre evenienze che possano impedire al debitore di rimborsare l’importo ottenuto in prestito
5. il costo dell’attività di mediazione svolta da un terzo, se necessaria per l’ottenimento del credito
6. le altre spese contemplate dal contratto
L’ Isc è uno strumento molto utile per confrontare tra loro i diversi finanziamenti disponibili sul mercato.
Bisogna comunque tener presente che ci sono altri costi che rimangono nascosti e nei confronti dei quali bisogna prestare particolare attenzione.
Tra questi c’è la pratica del preammortamento tecnico, che non è contemplata nel contratto, ma è utilizzata per allineare le scadenze del prestito a una data prefissata, dipende dal giorno della stipula del contratto e fa aumentare il costo del mutuo .